«Il giornalismo è in crisi per diffusione di copie cartacee e diminuzione della credibilità. Questa crisi va superata, bisogna reinventare il proprio modo di guardare la professione a partire da se stessi e conservare i codici genetici del ruolo essenziale di cane da guardia dell’informazione. L’impegno è di credere fermamente nel valore universale della nostra professione». Lo ha detto Marco Ansaldo, delegato dell’Associazione Stampa Romana, durante il suo intervento sul palco del 29° Congresso della Fnsi in corso al PalaCongressi di Riccione. “Io vivo e lavoro da diversi anni in Turchia – ha continuato Ansaldo -. Istanbul è un posto straordinario per osservare il giornalismo, quello degli altri e il nostro. C’è impossibilità per gli organi di stampa locali di raccontare la spaventosa repressione in Iran e la guerra in Ucraina. Eppure il coraggio e la forza non mancano: giovani e vecchi reporter si mettono in viaggio per fare al meglio il loro mestiere. Non manca l’entusiasmo. Poi si torna in Italia – ha concluso il delegato – e quel che salta agli occhi è la prodigiosa bravura dei giornalisti più competenti e al tempo stesso la depressione della nostra categoria».