Francesca Pini, Associazione Lombarda dei Giornalisti: “La libertà di stampa non può legarsi agli affari attraverso il brand journalism“

“Nel 2019 eravamo in una situazione diversa mentre oggi siamo nell’era del First digital. Bisogna però stare in guardia perché molti giovani non vedono utilità nel sindacato e anche la libertà di stampa non può legarsi agli affari attraverso il brand journalism”. Sono alcuni dei concetti espressi da Francesca Pini, delegata milanese al congresso nazionale della stampa in corso a Riccione.

“Il contratto – ha proseguito – langue dal 2014 e le aziende devono anche pagarci i premi di produzione se l’azienda ha i conti in regola e cresce. Non può divenire tutto marketing e penso che il sindacato non vigili abbastanza per questo sostengo Silvia Garbarino. Abbiamo molto da fare, e non si pensi che lo sciopero sia uno strumento superato che peraltro viene revocato davanti a risultati risibili”.

Pini conclude: “C’è paura di perdere lo stipendio nelle redazioni e anche lo smart working è bifronte, è un telelavoro. Occorre investire nel lavoro del giornalista”.

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