“Non dobbiamo lasciare indietro nessuno”. Lo ha ribadito dal palco del Congresso Fnsi Alessandro Mano, da un paio di mesi presidente dell’Associazione stampa valdostana. “Ho un sogno -ha continuato-: vorrei essere al congresso dell’altro sindacato, quello pirata, quello giallo, e fare minoranza, proponendo un’articolazione territoriale, con un patto federale di venti associazioni che coprono tutta l’Italia. Perché secondo me è questo il modello che dobbiamo per mantenere, l’unico che può funzionare”.
“Già precario de La Stampa -ha spiegato ancora Mano- ora lo sono anche nel sindacato: abbiamo visto i conti col mio direttivo e ci siamo accorti che non abbiamo i soldi per la sede o per gli stipendi dei dipendenti. Qui ho sentito parlare di solidarietà da parte di esponenti delle grandi associazioni, ma la solidarietà ricorda l’elemosina. Noi abbiamo un patto federale, che è un’altra cosa. Il fatto che questo congresso si sia ridotto allo psicodramma della Lombarda e della Romana, che devono risolvere i loro problemi, non rappresenta questa platea. Siamo venti Associazioni di stampa e anche noi piccoli vogliamo la stessa dignità degli altri. Mi sembra di essere tornati indietro di vent’anni -ha concluso-. Ci sono associazioni che senza contributo non ce la fanno e altre che camminano sulle loro gambe: non possono permettersi di dire chi se ne frega delle altre”.