Maurizio Di Schino, Associazione Stampa Romana:
“Noi siamo custodi della parola: dobbiamo pensarla, curarla e poi proporla”

“Il mestiere di inviati è un mestiere che ti fa vedere e sentire tante cose, che ti rimangono dentro, ma poi chi è che ti aiuta ad elaborarle? Avremmo bisogno di farlo, ma oggi la regola è: ‘velocità, bisogna produrre’”.  Così il delegato romano Maurizio Di Schino durante il suo intervento al 29esimo congresso della Fnsi a Riccione.

“Questo però – ha riflettuto – è in antitesi con il fermarsi, guardare, ascoltare. E poi, come ci ha detto il Papa, con il parlare con il cuore”. Per farlo, per Di Schino, è anche fondamentale “riflettere sull’uso e sulla responsabilità della parola”.

“Noi siamo custodi della parola – ha spiegato – dobbiamo pensarla, curarla e poi proporla”. Sulla questione della transizione dall’Inpgi all’Inps: “Oggi vedo tutti piangere perché abbiamo perso l’Inpgi – ha detto – ma dove eravate quattro anni fa quando eravamo in pochi a difenderla?”.

Di Schino ha infine annunciato che sosterrà le candidature di Alessandra Costante alla segreteria e Vittorio Di Trapani alla presidenza della Fnsi.

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