Maurizio Bekar, Associazione Stampa FVG:
“Fari puntati sul lavoro autonomo ed equo compenso”

Maurizio Bekar, dell’Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia, in veste di coordinatore uscente della commissione nazionale lavoro autonomo, dedica il suo intervento congressuale alla mozione sul lavoro autonomo e all’equo compenso e al welfare, cominciando dal lavoro partito «nel 2010, quando si è costituita la commissione. Nulla di quanto scritto è stato scritto ex novo. È tutto frutto di documenti discussi attraverso gli anni – sottolinea Bekar -, richiamando anche le mozioni approvate dal Congresso del 2011 in poi. Non la pensiamo tutti allo stesso modo, ma si è ragionato, non ci è confrontati urlando. Si è trovata una sintesi».

I capisaldi della mozione: molto del lavoro autonomo è in realtà un lavoro dipendente mascherato da autonomo che va portato dentro il lavoro dipendente e va portato dentro i contratti, ma esiste anche il vero lavoro autonomo che non può essere confuso con il precariato. Il vero lavoro autonomo va tutelato. Bekar ha ricordato le tre leggi sull’equo compenso, tutte e 3 inattuate: «Basta un decreto del ministro della Giustizia per stabilire i parametri di liquidazione giudiziaria dei compensi dei lavoratori autonomi, e quei parametri diventano quelli per il compenso anche per la legge successiva (2017). Serve valorizzare le rappresentanze e il coinvolgimento del lavoro autonomo a tutti i livelli e potenziare il ruolo della Commissione anche con modifica regolamentare. Non so quanti oggi in Italia – conclude – possono vivere esclusivamente di lavoro autonomo giornalistico».

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