Daniela Stigliano, delegata milanese, punta l’attenzione sul futuro del giornalismo: «Il passato rimane, restano tutte le ferite ma oggi è il momento di pensare al futuro della nostra professione e del nostro sindacato. Il futuro ha le tinte fosche tracciate da chi ha guidato il sindacato in questi anni». Al proposito sottolinea che «i dati sono inquietanti, la situazione drammatica, è la tempesta perfetta. Nelle situazioni drammatiche, però, l’unica strada da percorrere è stare insieme, uniti per un obiettivo unico che per un sindacato è di difendere i colleghi e la nostra professione, anche aprendo alle nuove trasformazioni digitali, cercando di uscire vivi dall’intelligenza artificiale, aprendo le redazioni a nuove organizzazioni del lavoro che non devono farci paura, anzi».
Stigliano domanda quindi come si può pensare di «includere, ampliare e rafforzare le tutele del lavoro e i diritti sociali se non siamo capaci noi nel sindacato di includere e rafforzarci? Se di fronte a un’emergenza drammatica c’è chi pensa di andare avanti escludendo? Si è parlato di differenze tra tutelati e meno tutelati, tra giovani e meno giovani, tra grandi e piccole associazioni: otto anni fa siamo stati esclusi dalla maggioranza e abbiamo fatto opposizione dura su tanti fronti».
La delegata si rivolge infine a chiunque si riconosca «in un metodo che è basato finalmente su dialogo, confronto, inclusione e scelta delle persone giuste e competenti per portare avanti azioni e politiche che decidiamo insieme, democraticamente. È l’unico metodo – conclude – che dovrebbe appartenere a un sindacato».