Alan Patarga, Associazione Lombarda dei Giornalisti:
“Per i lavoratori autonomi chiediamo più spiccioli, invece dovremmo pretendere diritti”

“Siamo ancora qui a parlare di precariato, ascoltando sempre le stesse promesse e attendendo invano che diventino fatti. Si fa un gran parlare di equo compenso, come se prendere 20 o 30 euro per un pezzo sia la panacea per tutti i problemi del giornalismo italiano: giusto auspicio, ma obiettivo sbagliato”. Lo ha detto durante il Congresso Fnsi Alan Patarga, delegato lombardo, che poi ha aggiunto: “Sacrosanto pagare di più chi scrive, ma non è più derogabile l’esigenza di tutelare i colleghi trattati ingiustamente come collaboratori occasionali dagli editori senza esserlo. Chiediamo più spiccioli per loro, invece dovremmo pretendere diritti”.

“Il contratto di cui aspettiamo da anni il rinnovo è in realtà più attuale di quanto ricordiamo -ha proseguito-. Disciplina già molte forme di flessibilità, garantendo adeguate tutele. A novembre 2020 il direttivo dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti ha approvato un Odg per porre la questione della mancata applicazione degli articoli 2 e 12 da parte degli editori: che questi ultimi abbiano tutti gli interessi di ignorarli è fisiologico, che lo faccia il sindacato è una grave colpa. Anni di silenzio hanno portato ad avere due classi di giornalisti, tutelati di serie a e collaboratori di serie b. Ammetto di non essere molto ottimista -ha quindi concluso Patarga- l’attuale dirigenza, che ora chiede un avvicendamento quasi fosse un atto di fede, ha avuto tutte le occasioni per fare qualcosa, ma i fatti dicono che ha fallito. Rinnovando questa fiducia fra quattro anni ci ritroveremo a parlare ancora di precariato perché nulla sarà fatto”.

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