«La mia speranza è che si possa finalmente innescare un circolo virtuoso, che la gente ricominci ad informarsi e che il diritto di cittadinanza possa tornare a essere goduto nella sua forma più piena. So che non sarà semplice, ma non possiamo arrenderci a vivere nell’ignoranza diffusa». Così la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, durante la giornata di apertura del XXIX Congresso della Stampa Italiana, in programma dal 14 al 16 febbraio 2023 nella città romagnola.
Oltre a ricordare come il nome di Riccione sia stato per anni associato a eventi internazionali come il Premio Ilaria Alpi e i Dig Awards, Angelini ha poi ammesso: «In questi giorni mi sono spesso interrogata sullo stato di salute di una professione che considero essenziale per il compimento di una democrazia. E confesso che la crisi che sta colpendo il settore mi preoccupa moltissimo. Meno di dieci anni fa, ad esempio, la provincia di Rimini contava quattro quotidiani nelle edicole, mentre oggi ce ne sono soltanto due e hanno ridotto il numero di copie vendute. Le redazioni si sono svuotate e i collaboratori sono sempre meno, mentre le tv locali hanno subito una sorte simile, se non peggiore. Non invento nulla – ha aggiunto -, se dico quindi che la gente si informa sempre di meno o non si informa affatto».
Il problema, secondo Angelini, «è che si è persa la consapevolezza dell’importanza dell’informazione. Non se ne sente più il bisogno e dunque non si investe più un centesimo. Il risultato è però deleterio, perché se non si comprano giornali o non si sottoscrivono abbonamenti online, gli editori hanno sempre meno risorse per pagare i giornalisti». Non solo. «Travolti da un circolo vizioso si procede per tagli e i giornali finiscono per essere spesso una fotocopia uno dell’altro o di quello che i social offrono gratuitamente il giorno prima -ha sottolineato Angelini-. Senza consapevolezza però non siamo più cittadini a pieno titolo, ma numeri. Non siamo più una comunità. Per questo -ha concluso- penso che il lavoro del giornalista sia essenziale per il compimento di una democrazia. Viva il giornalismo e viva la buona informazione».